Giornata per il Seminario

«Alzati, invoca il tuo Dio!» (Giona 1,6)

Pubblichiamo il messaggio scritto dall’arcivescovo Mario Delpini in occasione della Giornata per il Seminario, che verrà celebrata domenica 22 settembre.
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Il titolo, che sarà anche il tema della prossima Missione vocazionale, rimanda alla vicenda del profeta Giona «per invitare tutte le comunità, in particolare ragazzi, adolescenti, giovani, a considerare la chiamata del Signore, a imparare la fiducia e la preghiera, a lasciarsi salvare dalla comunità».

Dove stai scappando, Giona, amico di Dio?
Il Signore chiama Giona e Giona scappa lontano. Non si fida del Signore: la missione che gli affida è troppo difficile. Perciò meglio fuggire lontano.
Non si fida del Signore: è troppo buono, minaccia castighi, ma poi si lascia vincere dalla compassione e il profeta che invita alla conversione con rimproveri e minacce fa la figura dello sciocco inaffidabile.
Non si fida del Signore: il Signore non si cura dei suoi profeti, ma piuttosto li espone a pericoli a motivo della sua amorevole benevolenza per la città corrotta e gli abitanti peccatori. Meglio fidarsi degli
accorgimenti umani e pagarsi la traversata per terre più sicure.
Il Signore chiama ciascuno con una vocazione santa, chiede a tutti di essere profeti per portare un invito a conversione e chiede ad alcuni di dedicarsi a tempo pieno alla profezia e alla predicazione. Ninive, cioè le nostre città e il nostro tempo, rischiano di morire soffocati dal male. Il Signore vuole salvare tutti: voi, amici di Dio, dove state scappando? In quale angolo della nave vi state nascondendo?

Quale tempesta ti minaccia, Giona, amico di Dio?
Fuggire lontano dal Signore non è una buona idea. Giona cerca sicurezza là dove più grande è il pericolo. Crede di salvarsi andando lontano dal Salvatore! Si imbarca su una nave che sembra solida e si rivela indifesa nell’infuriare del vento e del mare; vuole andare lontano percorrendo le vie del mare che si rivela terribile, ostile, indomabile. Si accompagna a naviganti che si presentano come buoni compagni di viaggio e che si rivelano impotenti e disposti a buttare in mare Giona per salvare sé stessi.
Allontanarsi dal Signore non è mai una buona idea. Ci sono ragazzi e ragazze che, spaventati dalla vita, credono di trovare sollievo chiudendosi in solitudine e la solitudine si rivela abitata da mostri spaventosi.
Ci sono ragazzi e ragazze che, spaventati dalla solitudine, cercano una compagnia, a qualsiasi prezzo, anche a costo di rinnegare i valori di cui sono intimamente convinti, anche a costo di trasgredire le buone
regole che fanno bene. Ma quella compagnia si rivela più rovinosa della solitudine. Ci sono ragazzi e ragazze che, non sapendo più che cosa fare e dove andare, come il profeta Giona, si mettono a dormire, si stordiscono di distrazioni, di rumori, di eccessi. Ma viene presto il tempo in cui devono svegliarsi dal sonno e affrontare l’angoscia.

Quale soccorso ti offre il Signore, Giona, amico di Dio?
Il Signore non abbandona i suoi amici, neppure quelli che l’hanno abbandonato per fuggire lontano. C’è un grosso pesce che salva Giona.
C’è una comunità ospitale che può salvare i ragazzi e le ragazze spaventati. C’è infatti la comunità accogliente in cui lo spavento può essere sconfitto. Nella comunità possiamo riascoltare la parola del Signore che chiama, costruiamo amicizie che rendono migliori, offriamo proposte che fanno pensare e ripensare al rapporto con il Signore, sono presenti adulti che accompagnano a incontrare il Signore affidabile, facciamo esperienze che aiutano ad avere stima di sé, a predisporsi ad essere amabili perché capaci di amare.

Quale preghiera rivolgi al Signore, Giona, amico di Dio?
Nella desolazione, quale preghiera? Nella solitudine, quale preghiera? Nell’angoscia del pericolo estremo, quale preghiera? Il profeta amico di Dio non si vergogna delle sue paure nell’abisso spaventoso in cui lo trascina il mare in tempesta e prega: «…ma tu hai fatto risalire dalla fossa la mia vita, Signore, mio Dio. La salvezza viene dal Signore» (Giona 2,7.9). Il profeta riconosce che solo Dio può salvare la sua vita e salvare la città. Prega e ringrazia. Prega e si decide per la missione.
Per i ragazzi e le ragazze, per i giovani di ogni età, per tutti è necessario trovare e ritrovare le parole e la fede per pregare. L’abbiamo già visto: non c’è salvezza lontano dal Signore. Ma la preghiera di colui che
si dispone ad accogliere la missione rivela che il Dio che salva non mette al riparo dai pericoli. Piuttosto offre buone ragioni e forza sufficiente per affrontarli, per andare fino alla città malata per seminarvi la speranza. Chi prega riconosce la sua vocazione e vive la sua vita come una missione: non si vive mai solo per sé stessi.

Conclusione
La Giornata per il Seminario propone quest’anno di ispirarsi alla vicenda del profeta Giona per invitare tutte le comunità, in particolare ragazzi, adolescenti, giovani, a considerare la chiamata del Signore, a imparare la fiducia e la preghiera, a lasciarsi salvare dalla comunità, perché ciascuno si metta in cammino per dare compimento alla propria vocazione.
I seminaristi lo stanno facendo.

Tratto dal numero 8-9 (Agosto-Settembre 2024) di “Fiaccola”